Educare all'affettività

Educare all'affettività

Una competenza assolutamente necessaria.

Con il termine “affettività” viene indicato il complesso e articolato mondo delle emozioni, dei sentimenti, degli stati d’animo, che emergono come risposta dinamica e globale dell’essere umano agli stimoli e alle esperienze della vita quotidiana.

Nutrire e far sviluppare l’affettività significa generare libertà, apertura e nuovi orizzonti; la sua influenza positiva incoraggia l’esplorazione, la conoscenza, la creatività, il cambiamento. Quindi educare all’affettività vuol dire aiutare i bambini a diventare protagonisti e autori della propria esistenza integrando il sentire al pensare.

Ai fini dell’educazione umana non è più possibile accontentarsi delle idee tradizionali, è necessario integrarle con i nuovi saperi, tenendo conto dell’importanza dell’interiorità.

L’educazione alle emozioni è auspicabile e realizzabile a partire già dalla prima infanzia e dovrebbe continuare anche in seguito per divenire parte integrante dello sviluppo esistenziale di ciascuno. L’affettività vissuta pienamente influenza in maniera positiva anche le altre dimensioni: intellettuale, corporea, sociale, ecc.

Coloro che hanno imparato a convivere con i propri stati effettivi, sono capaci di esprimere i sentimenti rispettando quelli altrui e non sentendosi minacciati dalle manifestazioni emotive.

Spesso, l’adulto di oggi, soffre dell’insensibilità affettiva, della sterilità sperimentale, dell’incapacità di sapersi emozionare, ossia di sapersi stupire e meravigliare. Causa di ciò è la sovranità della tecnica, della razionalità, della logica.

Il danno che ne deriva in termini di crescita personale è assai rilevante, ignorare e reprimere i propri stati emozionali comporta smarrimento, perdita di contatto sincero con gli altri, mancanza di significato esistenziale. Coloro che si allontanano dalla dimensione interiore si rendono protagonisti di relazioni superficiali, non sono in grado di accettare parti di sé, hanno difficoltà nel risolvere i conflitti.

La maturazione della sensibilità affettiva dipende dalla qualità della relazione tra bambino e genitore; il rapporto, anche se non paritario, deve essere rispettoso, valorizzante, stimolante, qualificante, gratificante. Il bambino che vive tutto questo sarà più disponibile all’ascolto, più aperto nei confronti degli altri, incoraggiato a fare esperienze positive.

Il bisogno di riconoscimento e di accettazione è assolutamente umano e necessario per costruirsi un’immagine positiva di se stessi.

L’educazione affettiva dovrebbe essere predominante sia in famiglia che nelle scuole.   

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