Carbon Footprint
Per misurare l’impatto dell’uomo sulla terra
Il Carbon Footprint, tradotto come “impronta di carbonio”, è uno strumento ideato da scienziati per calcolare l’impatto che l’essere umano ha sul nostro pianeta, ossia qual è il fabbisogno di risorse naturali che l’uomo necessita per vivere e quanto tempo impiega la terra a produrne di nuove.
Per eseguire questa complessa operazione occorre valutare diversi fattori: numero della popolazione mondiale; quanta superficie occupa; tutto ciò che acquistiamo (cibo, abbigliamento, mezzi di trasporto, oggetti vari, ecc.); quanti siti abitativi e produttivi ci sono; quantità di energia consumata; quantità di rifiuti prodotti.
Elaborando tutti questi dati viene fuori un numero, che è appunto il Carbon Footprint. Più è alto il valore, più il pianeta è rischio. Significa che l’essere umano sta facendo una strage delle risorse naturali e il pianeta terra si trova in seria difficoltà. Il 29 luglio 2021 è stato l’Earth Overshoot Day, data che ha segnato l’esaurimento delle risorse terrestri.
Visto che siamo davvero tanti, ognuno dovrebbe fare un piccolo sforzo per dare un aiuto concreto alla Terra che ci ospita da secoli. Per poter intraprendere il giusto percorso, oltre al buon senso e all’intelligenza, occorre seguire la semplice regola delle “Tre Erre”: Ridurre, Riutilizzare, Riciclare.
Ridurre. Evitare gli sprechi, rivedere i consumi e ridurli. Ad esempio usare la luce naturale. Staccare tutti gli elettrodomestici che hanno la lucina dello standby. Applicare paraspifferi agli infissi durante l’inverno per evitare la dispersione termica.
Riutilizzare. Significa utilizzare più volte lo stesso oggetto, che si traduce nell’avere cura delle proprie cose. Finito l’uso, pensiamo se è possibile utilizzarlo di nuovo senza la necessità di buttarlo e acquistarne uno nuovo. Ad esempio le bottiglie di vetro.
Riciclare. Legato alla raccolta differenziata. La plastica può essere lavorata e trasformata in altro materiale. Così come la carta e cartone, possono essere inseriti nei nuovi cicli di produzione senza la necessità di abbattere alberi per la cellulosa.
Quindi cosa si può fare per salvare la Terra dal collasso totale? La parola d’ordine è “consapevolezza”. Ognuno deve impegnarsi nel suo piccolo per evitare la catastrofe. Pensiamo soprattutto ai bambini e alle bambine che saranno gli adulti di domani.
Quale eredità vogliamo lasciare?