Alfabetizzazione

Alfabetizzazione

Necessaria per l’autonomia individuale

Lo scopo primario dell’alfabetizzazione elementare è la promozione dell’autonomia delle persone. Grandi passi sono stati fatti in merito, ma ci sono ancora milioni di persone adulte che non sanno leggere e scrivere.

La storia della scuola, della didattica, dell’insegnamento è lunga e tortuosa. L’importanza dell’istruzione era già nota al tempo dei Sumeri. In quell’epoca la scuola non era gratuita, quindi potevano imparare soltanto le persone appartenenti ai ceti più ricchi.

Nella prima metà del ‘600 il pedagogista, filosofo, maestro Giovanni Amos Comenio rifletté sull’importanza dell’alfabetizzazione. Sosteneva che “era possibile insegnare tutto a tutti”. 

Facendo un altro salto temporale giungiamo al 1859 quando il Conte Gabrio Casati, Ministro della pubblica istruzione, promosse un disegno di legge che prevedeva due cicli scolastici, inferiore e superiore.

Successivamente nel 1877 il Ministro Michele Coppino propone l’obbligo scolastico per tutti i bambini e bambine tra i sei e i nove anni. La sua legge prevedeva addirittura sanzioni per le famiglie che non rispettavano quanto riportato.

Il Ministro Giovanni Gentile nel 1923 elevava l’obbligo scolastico a quattordici anni.

Nonostante le numerose rivisitazioni, proposte e miglioramenti, l’alfabetizzazione di massa viene raggiunta solo nel dopo guerra.

Curiosità: la prima forma di D.A.D. o F.A.D. fu sperimentata dal 1960 e il 1968. Tramite la televisione di Stato, Alberto Manzi, chiamato “il maestro”, condusse il programma, da lui ideato “Non è mai troppo tardi”. Attraverso una comunicazione semplice, comprensibile ed efficace, con l’aiuto di grafiche e disegni insegnava i rudimenti della lettura e della scrittura.

 

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