Mitomania

Mitomania

Bugie per essere più apprezzati

La mitomania è un disturbo psicologico caratterizzato da un misto di realtà e particolari fantastici inventati. La persona arricchisce uno o più episodi della sua vita con dettagli strabilianti, talvolta esagerati, una vera e propria manipolazione della realtà. Alla fine esalta se stessa per aver affrontato e risolto brillantemente l’episodio raccontato.

Lo scopo è di affabulare il pubblico, di ottenere attenzione, considerazione, amore. Molto probabilmente sono persone fragili, con bassa autostima, che vivono un’esistenza poco interessante, magari non hanno la possibilità o il coraggio di fare esperienze significative, quindi tendono a infarcirla con elementi suggestivi.

Il termine mitomane è dunque attribuito al soggetto che dice bugie, ma in maniera patologica.

A tutti sarà capitato di raccontare qualche frottola, magari per sfuggire ad un rimprovero o per coprire un’azione di dubbio gusto. In questo caso si è coscienti di aver detto una bugia e sappiamo qual è la verità.

Nel caso della mitomania la situazione si fa più complessa. La persona crede alle storie che racconta, anche se non sono vere, come se si autoconvincesse. Crea una realtà fittizia che cerca di imporre anche agli altri, familiari, amici, colleghi. Così facendo non si rende conto che il rischio più grande è di non essere creduto e alla fine resterà solo. 

Un percorso di psicoterapia è senz’altro uno strumento importante per uscire fuori dalla spirale delle menzogne patologiche. Probabilmente la parte più difficile è convincere la persona a farsi aiutare. 

Il primo studioso a parlare di mitomania, o come viene chiamata dai professionisti pseudologia fantastica, è stato lo psichiatra e psicologo francese Ernest Duprè agli inizi del ‘900. Utilizzò questo termine per indicare coloro che usavano le menzogne, molte delle quali credibili, per essere apprezzati e apparire più interessanti agli occhi degli altri.

La parola “mitomania” deriva dal greco “mithos” col significato di “favola” e “mania” ossia “follia”.

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