A chi piace la cravatta?
In alcuni casi è d'obbligo
Alcuni ne fanno un accessorio immancabile, altri la detestano. C’è chi ne ha a decine, chi invece ha “sempre la solita”. Chi la indossa soltanto per lavoro. Altri esclusivamente nelle occasioni speciali.
La cravatta è senza dubbio l’accessorio principale del guardaroba maschile.
Le origini della cravatta risalgono circa all’inizio del 1600. Siamo in Francia alla corte di Re Luigi XIII. I soldati indossavano una sorta di foulard annodato attorno al collo per proteggersi dal freddo. Durante il successivo regno di Luigi XIV, gli uomini di corte rivaleggiano per audacia ed eleganza, arricchendo il proprio abbigliamento con nastri e merletti.
Nella seconda metà del 1600 la moda della cravatta si diffonde in tutta Europa. Principalmente viene indossata dai signori dell’aristocrazia.
Dal sito https://www.lanieri.com apprendiamo che <<Le guide allo stile maschile raccontano di un’evoluzione a partire dal taglio: inizialmente dritta e foderata. […] La paternità della moderna cravatta andrebbe riconosciuto in capo al newyorkese Jesse Langsdorft, che fu il primo a registrare l’angolo di 45° come lo conosciamo oggi.>>
I tessuti utilizzati per la realizzazione della cravatta sono molteplici. Si va dalla classica seta alla lana, al lino, a maglia. Così come i colori. Tinta unita, fantasie geometriche, floreali, alcune anche molto divertenti.
Per quanto riguarda le misure <<La lunghezza corretta della cravatta deve coincidere, quando annodata, con la cintura dei pantaloni. In base alla statura di ognuno è quindi possibile scegliere la dimensione giusta. Per un’altezza inferiore a 1,65 m è indicata la versione corta (140 cm), tra 1,65 e 1,85 m è consigliata la taglia standard (150 cm) e per persone con altezza superiore a 1,85 m è disponibile la cravatta lunga (155 cm).>>
Per chi è poco esperto di cravatte, un altro dilemma della cravatta è il “nodo”. <<Semplice, doppio, Windsor, mezzo Windsor, piccolo.>> [Fonte informazione: https://www.nodi-di-cravatta.com ]
Infine gli abbinamenti. Il colore della cravatta deve essere diverso da quello della camicia. La tinta unita si addice di più alle cerimonie, ma non è detto che stia male anche in ufficio. La cravatta a righe o comunque geometrica non va con il vestito gessato. E poi è vero anche che ognuno è assolutamente libero di scegliere e abbinare gli accessori come meglio crede.
[Fonte testo: i siti sopra citati.]
[Fonte immagine: http://cdn.shopify.com https://www.bows-n-ties.com http://geoffreybeene.com http://static6.businessinsider.com https://i1.wp.com ]