Sigmund Freud: padre della psicanalisi (seconda parte)

Sigmund Freud: padre della psicanalisi (seconda parte)

Sogni, inconscio e psicologia analitica.

Freud ha dato un notevole contributo alle scoperte della psicologia del profondo, ricordiamo che il suo metodo, quello delle associazioni libere, ha permesso di risolvere numerosi casi di nevrosi.

Fra le associazioni prodotte dai pazienti c’erano anche i loro sogni, Freud sosteneva che potessero contenere pensieri nascosti e collegamenti con esperienze vissute. Lui era convinto che i sogni fossero il soddisfacimento camuffato dei desideri conflittuali.

Nel sonno, la forza dinamica dei meccanismi di difesa, che normalmente fa sì che i desideri proibiti non possano accedere alla coscienza, si indebolisce. Se il desiderio venisse rappresentato direttamente nel sogno probabilmente il sonno ne sarebbe disturbato. Il desiderio può comparire nel sogno soltanto in forma camuffata.

I pensieri onirici inaccettabili vengono trasformati in immagini accettabili, anche se apparentemente sconnesse e prive di significato. Freud, attraverso l’interpretazione dei sogni, era capace di isolare ogni elemento del contenuto onirico manifesto. Le associazioni ai vari elementi portavano alla luce i ricordi, i pensieri e i sentimenti che le avevano create. Il contenuto dei sogni nasconde i desideri, la rabbia e le paure latenti.

Altra scoperta interessante riguardava proprio la tipologia dei ricordi e dei segreti perturbanti. All’origine del sintomo sostava un’esperienza spiacevole collegata alla prima infanzia: proibizioni, sensi di colpa e autopunizioni.

Nella sua continua attività di lavoro e di studio, Freud arriva ad intuire che il conflitto psichico non è tra conscio ed inconscio, bensì all’interno dell’inconscio stesso; si rese necessario un aggiornamento del modello topico della mente, che divideva la psiche in conscio, preconscio e inconscio.

Il nuovo paradigma colloca tutti gli elementi nell’inconscio:

  • ES: insieme di energie istintuali, “grezze”; spinge la persona alla gratificazione dei desideri più profondi.

  • IO: insieme di funzioni regolatrici che tengono sotto controllo le pulsioni dell’ES; cerca di mediare tra le altre due forze.

  • SUPER IO: insieme dei valori morali e atteggiamenti autocritici, per lo più organizzati intorno a immagini genitoriali interiorizzate; lotta per impedire la gratificazione proibita dal punto di vista morale.

Freud descrive un’umanità lacerata da un contrasto fondamentale tra spinte bestiali e condotte, comportamenti civilizzati, tra la propria natura animale e le aspirazioni culturali e spirituali. La nevrosi è l’espressione di un conflitto che, dalla profondità del soggetto, trae dolorosamente una correlazione oppositiva o contraddittoria di due elementi psichici. Il trattamento delle nevrosi è pertanto una ricerca del potenziale dell’individuo, in vista della costruzione di una nuova unità della sua personalità.

Affinché accada veramente l’auspicato ampliamento della coscienza e il superamento del disagio, è necessario che il soggetto modifichi i suoi atteggiamenti, cominciando dall’acquisizione della consapevolezza delle nuove scoperte.

La psicologia analitica pone al centro il diventare quello che si è, nel senso di riconoscersi per quello che si è. La descrizione di noi non è quella stabilita dalle autorità genitoriali e sociali, neanche quella che ordinariamente ci diamo attraverso un resoconto di ciò che siamo stati. All’auto-individuazione si giunge passando per una serie di trasformazioni ed elaborazioni.

Sviluppo della personalità significa “fedeltà alla propria legge”, che nessun altro può decidere a priori.

 

 

 

 

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